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broking news
Rassegna Stampa di Steffano Assicuratori

30 GIUGNO 2020 · n.04

WHATEVER IT TAKES
È di questi giorni la notizia che la frase pronunciata da Mario Draghi nel luglio del 2012, quando si temeva per la sorte dell'euro a causa della crisi dei debiti nazionali e noi italiani assistevamo alla crescita esponenziale dello spread (in quel momento a quota 470), è entrata nel lessico digitale dell'Enciclopedia Treccani.
La frase (qualcuno la ricorderà, a me è rimasta fortemente impressa nella mente da quel momento) è «whatever it takes», e ha la corretta traduzione in italiano con una locuzione altrettanto iconica e proverbiale: «costi quel che costi».
Ogni tanto ci vuole, tirare fuori questo principio, gettare il cuore oltre l’ostacolo e mettercela tutta, “costi quel che costi”. Questo è un momento in cui tutti noi, come individui di una comunità nazionale e come operatori attivi del nostro sistema economico attraverso il nostro lavoro (a qualunque livello sia sviluppato e con qualunque ruolo e responsabilità), dobbiamo fare esattamente questo. In questa situazione post-crisi Covid la nostra Italia, che prevede a fine anno di perdere il 12,7% del PIL, come ci dicono le ultime proiezioni, l’impegno, la coesione e la voglia di riscatto sono l’unica molla collettiva che ci potrà salvare.
Mario Draghi, persona notoriamente riservata, questa volta ha commentato: «Sono lusingato, non me l'aspettavo». Speriamo che queste tre parole granitiche, che riuscirono a invertire la forza dei mercati e bloccare la speculazione, funzionino ancora una volta. E che, “costi quel che costi”, rapidamente ed efficacemente recuperiamo il terreno che una situazione imprevedibile ci ha fatto perdere, anzi facendolo con l’obbiettivo di migliorarci e farci fare un salto di qualità.

Marco Steffano
Amministratore Unico

IL RISPARMIO ARRIVA FINO AL 58% CON L'RC FAMILIARE

A metà febbraio è entrata in vigore l'assicurazione auto e moto familiare, che ha reso possibile a tutti i membri della famiglia di beneficiare della classe di merito più favorevole per ogni veicolo -auto e moto - presente nel nucleo.
Analizzando un campione di oltre 87 mila preventivi raccolti fra febbraio e maggio la web company Facile.it ha trovato che Il risparmio massimo conseguito da chi ha usato l'RC familiare per assicurare un'auto è stato pari al 58%, mentre per le due ruote è arrivato al 54%. In valori monetari, significa che chi ha usufruito della norma su un'auto, passando da una classe 14 ad una classe 1, ha risparmiato, in media. 501 euro, mentre per una moto il risparmio è state di circa 425 euro.
Per assicurare un'auto in classe 14 occorrono, in media 857 euro. Usufruendo della polizza formato famiglia il costo scende a 356 euro, con un risparmio di ben 501 euro, pari appunto al 58%.

IL COMPARTO ASSICURATIVO NEL 2019

Nella sua relazione annuale IVASS ha sottolineato il buon andamento del 2019. Il comparto assicurativo ha chiuso un 2019 molto positivo, con una raccolta a circa 140 miliardi di euro, con una grande espansione del ramo vita, ma anche con una buona crescita per i settori salute e altri rami danni. La contrazione dell'1% dell'RC Auto, a sostanziale parità del parco auto, denota ancora una volta una riduzione dei prezzi (-2,7% anno su anno).
Positivi anche gli indici 2019 di redditività e solvibilità: l’anno scorso il RoE medio del settore (Return on Equity) ha raggiunto il 12% (doppio rispetto al 2018), mentre la solvibilità a dicembre era 2,4 volte il minimo fissato dalla normativa.
Naturalmente lo shock della pandemia e poi la recessione che stiamo vivendo hanno introdotto molta incertezza, ma in generale il settore si appresta ad affrontare la recessione economica con la buona eredità dall'anno scorso. Gli auspici? Servono più assicurazione, più collaborazione tra settore pubblico e privato e una maggiore educazione assicurativa.

INSURANCE DAY: DALLE IMPRESE ASSICURATIVE UN CONTRIBUTO PER LA RIPRESA

Il 24 giugno si è svolta la XIX edizione dell'Insurance Day, un pre-event in vista del consueto appuntamento d'autunno per capire come le imprese assicurative stanno rispondendo all'emergenza Covid e che cosa possono fare per contribuire alla ripresa economica. Il comparto ha bruciato il 19% di capitalizzazione di borsa, con punte di -40% nel periodo a cavallo tra marzo e aprile.
A livello globale si sono verificate perdite per 90 mld di curo a causa di sinistri dovuti a interruzione del business, dei viaggi e altro ancora, e altri 90 mld relativamente agli asset delle compagnie (impatto su tassi d'interesse, spread e capitalizzazione). A parziale compensazione il calo dei sinistri (50% in media), il ricorso al digitale, la continuità del business.
Per il rilancio? Servono investimenti e occorre ampliare la partnership tra pubblico e privato nella sanità e dare maggiore efficienza alla spesa privata. Inoltre serve introdurre prodotti dedicati alle PMI ed accelerare la digitalizzazione (vedi telemedicina ed altro). Sul fronte della domanda ci si attende inoltre una crescita della cultura del rischio in generale e in particolare sui rischi informatici, ambientali e delle controversie legali.

I RECLAMI DIMINUISCONO (MA L’RC AUTO E’ SEMPRE IN TESTA)

Secondo un recente rapporto dell'lvass, nel 2019 le imprese nazionali ed estere del settore assicurativo che operano in Italia hanno ricevuto 91.631 reclami, in diminuzione del 5.8% rispetto all'anno precedente. L'RC auto si conferma il comparto con il maggior numero di esposti con ben il 45.5% del totale, soprattutto per le compagnie italiane (48% rispetto al 26.6% del totale reclami ricevuti dalle compagnie estere).

SERVIZIO ASSICURATIVO PER LE IMPRESE, PER RIAPRIRE IN SICUREZZA

UnipolSai di recente ha affrontato il problema della ripartenza economica lanciando #SicuriRipartiamo, il portale messo a punto da UniSalute con servizi dedicati al mondo delle imprese per consentire una riapertura in sicurezza. Tramite la piattaforma i lavoratori possono accedere ai test siero logici per Covid 19 e ai tamponi con tariffe agevolate rispetto a quelle di mercato, usufruendo delle strutture convenzionate. A questi esami si aggiungono il servizio di teleconsulto attivo 24 ore su 24 e un contatto diretto col medico in caso di bisogno. Accedendo alla piattaforma le imprese, oltre alla possibilità di consultare le normative vigenti, dispongono di un set informativo e formativo costantemente aggiornato che illustra nel dettaglio tutti gli accorgimenti necessari per riavviare le attività in sicurezza.
L'offerta è rivolta soprattutto ai clienti ma, prima ancora, è stata messa a disposizione degli agenti, anche loro imprenditori con un numero di dipendenti spesso significativo.

I GIOVANISSIMI CREDONO NEI FONDI PENSIONE

Arca Fondi SGR ha rilevato che in due anni le adesioni dei giovani ai fondi pensione sono cresciute del 50%. Infatti nel periodo circa l’86% dei clienti minori di 18 anni della Società di Gestione del Risparmio ha preferito aderire alla previdenza complementare del fondo pensione Arca Previdenza piuttosto che ai fondi comuni.
L'andamento è incoraggiante, ma bisogna comunque fare di più in termini di educazione, sia lato famiglia sia lato impresa — sottolinea l’azienda. È importante comprendere che l'investimento in un fondo pensione è utile non solo a chi lo fa, ma anche alla crescita del sistema Paese. In autunno Arca partirà con un nuovo progetto, dedicato ai giovani, che farà leva soprattutto su digitalizzazione e costi agevolati.

NELLA PARALISI DELL'ECONOMIA MONDIALE C’E’ CHI E’ CRESCIUTO E HA FATTO ACQUISIZIONI

Interessanti le osservazioni di Jeffrey Cole, direttore del Center for Digitai Future alla University of Southern California, in merito all’evoluzione di Amazon, Apple, Facebook, Google e Microsoft in piena crisi Covid. «L'accelerazione dei cinque Big Tech è evidente, si deve soltanto prenderne atto – dice Cole. La loro è una storia di "rottura" degli schemi tradizionali, è così che si sono affermati. E in un periodo di rottura senza precedenti, com'è stato il Covid, le cinque grandi non potevano che avanzare: nuotano nel loro elemento».
Le 5 aziende americane infatti hanno moltiplicato il giro d'affari con i clienti tradizionali, e aggiunto almeno un terzo di nuovi clienti che prima del Covid ignoravano la rete.
Soprattutto, si sono lanciate in una campagna di acquisti (anticipando di due/tre anni i loro progetti di sviluppo) che allargherà il solco che separa l'economia digitale americana da quella europea.
«Quella delle alleanze è la soluzione più pratica - dice ancora Cole. In Europa non ci sono protagonisti globali nel digitale in grado di rispondere alla forza d'urto delle cinque grandi, ma ci sono protagonisti globali in vari settori d'interesse con portafogli di vari milioni di clienti, come Telecom o Enel in Italia».
Ai cinque giganti –sempre più forti - converrà dimostrare apertura, flessibilità e collaborazione negli affari anche per allentare la “pressione” dei regolatori europei.

L’ACI DA’ I NUMERI

Ogni anno Aci effettua una analisi del parco veicolare italiano che attraverso il suo Annuario statistico.
La spesa registrata nel 2019 per l'utilizzo delle circa 39.500.000 vetture circolanti in Italia, risulta appena superiore ai 155 miliardi di euro, +0,3% rispetto all'anno precedente. Le voci di spesa principali riguardano l'acquisto delle automobili e l'ammortamento del capitale (49 miliardi) e la spesa per i carburanti (circa 39 miliardi di euro).
Parcheggi e autostrade registrano, negli ultimi 20 anni (2000-2019) una crescita che sfiora il 48%, mentre risulta più che raddoppiato l'aumento segnato dalle tasse automobilistiche (+117%). Il calo più evidente, invece, è quello degli Acquisti e interessi sul capitale, che scendono di quasi il 7% (53 a 49 miliardi).