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Rassegna Stampa di Steffano Assicuratori

MAGGIO 2022 · n. 05

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Dr. Marco Steffano
Amministratore Unico

E’ TEMPO DI FARE LE VALIGIE!

Sistemando gli impegni della mia agenda in questi giorni mi sono accorto, con una certa sorpresa, di quanto sia vicina la mia partenza per gli Stati Uniti. Dal 13 al 15 Giugno parteciperò infatti all’Independence Day Conference di UnisonSteadfast, la più grande rete mondiale di mediatori assicurativi indipendenti di cui Steffano Assicuratori fa parte. E la cosa eccitante anche è quella di tornare in presenza, dopo le limitazioni della pandemia.

...Quanto passano velocemente le settimane (la data era fissata da tempo e mi sono trovato a ridosso della partenza senza accorgermene!), ma anche a come corrono gli anni! A novembre sono infatti 5 anni che siamo entrati nel network UnisonSteadfast.

L’IDC è uno dei convegni più acclamati per i professionisti assicurativi internazionali in tutto il mondo; per tradizione si svolge in diversi continenti, paesi e città e attira collaboratori tra i membri del network e partner commerciali selezionati, in rappresentanza di circa 140 paesi.

Come professionista del settore sono stato davvero lieto di poter assistere voi, i miei clienti, nelle vostre esigenze assicurative internazionali. E una realtà sempre più globale, a livello business ma anche sociale e personale, rese questa scelta qualche anno fa assolutamente indispensabile. Nel tempo Steffano Assicuratori è diventata anche la referente sul mercato italiano di tanti clienti esteri, con interessi nel nostro Paese: anche in questo caso è stato molto gratificante offrire ai colleghi, che hanno creato questo contatto, l’assistenza e consulenza più impeccabile possibile.

Ho citato il tema della community lo scorso mese. Far parte di UnisonSteadfast è molto più che far parte di una rete internazionale. Si tratta di far parte, anche in questo caso, di una community.

Ricerca di soluzioni assicurative e di rischio internazionali di alta qualità: questa è la mission del network, in qualunque direzione si guardi. Gli uffici di coordinamento internazionale di UnisonSteadfast e i numerosi specialisti locali in tutte le principali località del mondo (oltre 700 ad oggi) possono aiutare qualunque operatore a trovare la risposta alla sua situazione di rischio individuale.

Tornerò da New York sicuramente con molti stimoli, novità, opportunità e maggiore apertura di visioni, e cercherò di riversare da subito al mio staff e ai clienti, nel mio lavoro quotidiano, queste entusiasmanti motivazioni. Chissà se prima o poi riuscirò anche nell’intento di portare in Italia un’edizione del Congresso!

Io ci provo… e vi terrò informati! A presto.

RCAUTO, PREMI IN RIALZO. MA ANCHE LE INSOLVENZE

All'orizzonte c'è una risalita dei premi Re Auto. Lo ha dichiarato Vincenzo Cirasola, presidente di Anapa, sindacato degli agenti. Secondo recenti studi, l'assicurazione obbligatoria dovrebbe subire un incremento dei costi fino al 7%. Si tratta peraltro di stime che non incorporano le conseguenze della guerra in Ucraina che sta spingendo verso l'alto l'inflazione.
Altro scenario nel mondo assicurativo lo disegna invece Allianz Trade, che fa parte del gruppo Allianz. La Compagnia prevede per la prima volta dal 2019 un aumento delle insolvenze globali del + 10% nel 2022 e del + 14% nel 2023, anche se le riserve di liquidità impediranno nel breve periodo una rapida impennata delle insolvenze. La guerra russo-ucraina e i nuovi lockdown in Cina hanno infatti deteriorato l'equilibrio dei rischi per le imprese.

SEMAFORI CON TIMER, ECCO LE REGOLE

I semafori con il conto alla rovescia - già utilizzati in moltissimi Paesi europei – è assodato che creano meno rischi di incidente, meno pericolo di investimenti pedonali e riducono i tempi morti del traffico. Un decreto nei prossimi mesi li regolamenterà, anche se arriva dopo molti anni: il primo esame sull'omologazione di questa apparecchiatura risale addirittura a 12 anni fa, con la legge 120 del 2010. Dove dovranno e potranno essere installati questi semafori?
L'installazione sarà obbligatoria nelle intersezioni dove sono presenti attraversamenti pedonali o ciclabili e gli attraversamenti al di fuori delle intersezioni; l'installazione in abbinamento luci gialle per i pedoni, in caso di collocamento su strade con almeno un senso di marcia, un numero di corsie maggiore a due, o che richiedono almeno 20 secondi per l'attraversamento; le intersezioni urbane dove sono installati sistemi di rilevamento delle infrazioni di passaggio con il semaforo rosso e dove la durata del giallo è inferiore a 5 secondi. In ogni caso, dovrebbe essere evitato il conto alla rovescia abbinato alla luce verde del semaforo.

L’AGRICOLTURA E IL RISCHIO: PERCHE’ COPERTURE COSI’ BASSE?

Abbiamo già rilevato questo dato, e torniamo a parlarne in relazione a nuovi, recenti dati usciti al proposito. Secondo i dati dell'ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da un quadro meteoclimatico particolarmente avverso anche in Italia. Ce ne sarebbe abbastanza per immaginare la necessità di coprirsi con polizze assicurative ad hoc, a fronte di questa rischiosità crescente. Eppure, il numero di aziende assicurate resta relativamente contenuto – complessivamente circa 74.000 unità a fronte di più di 770.000 aziende agricole.
In considerazione della rilevanza strategica che il settore agricolo riveste nel nostro Paese, il sistema pubblico destina in favore dell'agricoltura dei contributi pubblici volti proprio ad incentivare il ricorso a strumenti

di gestione del rischio da parte degli agricoltori. Se questi ultimi decidono di assicurarsi, possono ottenere un contributo fino al 70% del costo della polizza, se la copertura assicurativa rispetta determinate condizioni.
Secondo le rilevazioni ISMEA, il 2021 è stato caratterizzato da un andamento positivo del mercato Assicurativo agevolato: si è conseguito il primato assoluto in termini di valori assicurati, pari a circa 8,9 miliardi di euro, in crescita su base annua del 5%.
In crescita dunque le superfici assicurate (+2,2% rispetto al 2020), per un ammontare di oltre 1,2 milioni di ettari, e il numero di polizze sottoscritte per le colture vegetali (+0,7%).
Qualcosa si muove, dunque, ma è ancora troppo poco.

NOTIZIE DA DUE COMPAGNIE

Una Compagnia estera, Helvetia, ed una nazionale, Unipol SAI, hanno fatto parlare di sé nei giorni scorsi.
Helvetia, gruppo assicurativo svizzero con una forte presenza anche in Italia, ha tracciato le sue ambizioni di sviluppo e le direttrici di crescita. Lo scorso anno la società ha segnato un giro d'affari di 11,2 miliardi di franchi svizzeri e un risultato netto di 520 milioni di franchi (nel 2020 aveva toccato quota 282 milioni). La filosofia di sviluppo Helvetia sarà costante e graduale, facendo leva sull'idea che la compagnia deve essere presente dove il cliente percepisca la necessità di avere nuova protezione o sia a caccia di altre opportunità di investimento.
Quanto all'Italia, viene ribadito il ruolo di paese chiave (non a caso vale 1,1 miliardi di franchi svizzeri in termini di giro d'affari) e l’intenzione di proseguire nel percorso di espansione nel solco di quanto sta facendo la casa madre elvetica: non acquisire solo per fare volumi, ma puntare a uno sviluppo continuo e graduale.
Riguardo a Unipol SAI, invece, Moody's ha alzato il rating sulla forza finanziaria del gruppo (Insurance Financial Strength Rating) da "Baa3" a "Baa2". un gradino sopra il rating Italia. Di qui la promozione anche del rating a lungo termine da "Ba2" a "Ba1". L'agenzia Usa ha dato atto della validità della strategia della Compagnia, di una posizione di mercato e di una capacità distributiva molto forte, oltre al miglioramento del profilo finanziario, su profittabilità e solidità patrimoniale.

… E NOTIZIE ANCHE DA GENERALI

Malgrado il serrato duello tra i soci dei mesi scorsi (con uno strascico sulla governance che dovrà essere sciolto nei prossimi giorni), Generali batte le attese degli analisti con i conti del primo trimestre.
L'utile netto si è attestato a 727 milioni di euro, in calo del 9,3% sull'anno ma superiore alle stime di 651 milioni. In più occorre considerare che gli utili sono stati anche appesantiti dalle svalutazioni sugli asset russi. Nel trimestre Generali ha effettuato svalutazioni su investimenti in Russia per 136 milioni, di cui 96 milioni su titoli a reddito fisso e 40 milioni sulla quota Ingosstrakh. Senza questo onere dunque l'utile netto della compagnia si sarebbe attestato a 863 milioni.
Nello scenario peggiore comunque la Compagnia stima ulteriori svalutazioni per 163 milioni.
La raccolta premi complessiva è cresciuta del 6,1% a 22,3 miliardi di euro con aumenti omogenei sia nei rami Danni (+6,4%) sia nel Vita (+6%).
Il gruppo, infine, conferma il proprio impegno a perseguire una crescita sostenibile e i target del piano 2022-24 di un tasso annuo composto di crescita dell'utile per azione del 6-8%, di flussi di cassa netti disponibili superiori a 8,5 miliardi e distribuzione di dividendi cumulati tra 5,2 e 5,6 miliardi.

LA CYBERGUERRA AI SITI DI STATO RICHIAMA UN’ATTENZIONE MOLTO ALTA ALLA SICUREZZA

A metà del mese di maggio sono andati in tilt vari siti internet dello Stato, come quelli del Consiglio Superiore della Magistratura, dell'Agenzia delle Dogane e dei Ministeri di Esteri, Istruzione e Beni Culturali. Parallelamente altri siti di attività cruciali come quelle aeree hanno avuto problemi: gli aeroporti di Genova, Malpensa, Linate, Orio al Serio e Rimini hanno subito attacchi senza che però i voli subissero conseguenze dato che non sono stati colpiti i sistemi operativi interni.
Gli hackers del collettivo russo Killnet hanno rivendicato su Telegram gli attacchi, e la Polizia postale ha creato firewalls per inibire molti IP stranieri.
Tecnicamente si è trattato di attacchi DDoS "Distributed Denial of Service" che avvengono saturando la banda con migliaia di connessioni aperte dagli hackers da svariati IP sparsi in tutto il mondo: in sostanza c’è stato un sovraccarico di banda indotto, con conseguente interruzione del servizio, senza altri gravi danni.
Questo cyberattacco ha mostrato la vulnerabilità del nostro Paese e fa temere ulteriori iniziative in tal senso. In effetti, in Italia le aziende private sono in genere meglio attrezzate dello Stato nella difesa informatica, ma ciò non significa poter abbassare la guardia, anzi! Per questo si ripongono molte speranze nella nuova Agenzia Cybersicurezza Nazionale, che solo ora sta iniziando a funzionare. Fermare le intrusioni è possibile, ma lo Stato al momento non è ancora pronto.

CRESCITA DIMEZZATA, MA LA MODA TRAINA IL PIL

Gli effetti del conflitto russo-ucraino si stanno già facendo sentire sull'economia italiana, che quest'anno crescerà soltanto del 2,4% (contro il 4,1% inizialmente previsto) e il prossimo non andrà oltre l'1,9%. L'inflazione sfiorerà il 6%, per poi scendere a 2,3% nel 2023.
Nello scenario europeo la Commissione prevede peraltro dei valori abbastanza allineati a quelli italiani: una crescita del 2,7% quest'anno e del 2,3% nel2023 (una significativa sforbiciata rispetto a febbraio, quando i valori erano rispettivamente del 4% e del 2,7%). L'inflazione salirà al 6,1% nel 2022 per poi assestarsi al 2, 7% nel 2023.
Sempre in Italia, il rallentamento del mercato del lavoro rimane considerevole, tanto che le ore lavorate e gli organici raggiungeranno i livelli pre-crisi solo entro la fine del 2023.

Anche il turismo non tornerà ai livelli pre-crisi prima del prossimo anno.
Fortunatamente nel nostro Paese l'intera filiera del tessile-moda-accessorio (Tma), che nel 2019 aveva sfiorato i 100miliardi di fatturato, nel 2021 ha vissuto una forte ripresa (+22,2% rispetto all’annus horribilis del settore, il 2019) arrivando a circa 93 miliardi, anche se i livelli pre-pandemia - in aggregato - non sono ancora raggiunti. Nonostante nove aziende su dieci, rende noto il Centro Studi di Confindustria Moda, segnalano rincari dell'energia, che si aggiungono a quelli di altre materie prime, che il Tma conferma la sua centralità nell'economia italiana per numero di imprese, addetti e fatturato, oltre che per il contributo che dà all'export.

ANIA: SEMPRE CITATA, MA CONOSCIAMO ESATTAMENTE IL SUO RUOLO?

L'acronimo sta per Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici e rappresenta le imprese di assicurazione che operano in Italia. E un'associazione volontaria senza fini di lucro: il suo scopo principale è sviluppare e diffondere nel nostro Paese la cultura della sicurezza e della prevenzione, perché sia le persone sia le aziende sia la società possano essere protette di più e meglio.
Fondata nel 1944 raggruppa chi da sempre gestisce e copre i rischi più diversi. Rappresenta i soci e il mercato assicurativo italiano nei confronti delle principali istituzioni politiche e amministrative, inclusi il Governo ed il Parlamento, le organizzazioni sindacali e le altre forze sociali.
Studia e collabora alla risoluzione di problemi di ordine tecnico, economico, finanziario, amministrativo, fiscale, sociale, giuridico e legislativo, riguardanti l'industria assicurativa. L'Associazione si è distinta per un'intensa attività di sensibilizzazione a favore della sostenibilità e dell'innovazione, contribuendo alla promozione dei valori e della cultura assicurativa.
Nel 2004, per volontà delle compagnie di assicurazione, è stata costituita la Fondazione ANIA con lo scopo principale di contribuire e ridurre il numero e la gravità degli incidenti stradali in Italia. Dal 2017 la Fondazione ANIA ha ampliato il proprio campo d'attività alla protezione delle famiglie e delle imprese, in chiave di protezione e di assistenza.