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broking news
Rassegna Stampa di Steffano Assicuratori

MARZO 2024 · n. 03

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Dr. Marco Steffano
Amministratore Unico

PENSARE ALLE SOLUZIONI OGGI PER LA SERENITÀ DI DOMANI

Steffano Assicuratori sa quanto è importante la protezione, soprattutto proiettata nel tempo della propria vita. Acquistare una polizza che, in caso di non autosufficienza, garantisca il pagamento di una rendita per tutta la vita, per avere adeguata assistenza senza pesare sui propri cari, può essere una soluzione di grande saggezza. Nel 2020 infatti avevamo proposto a tanti nostri Clienti una polizza Long Term Care a tutela del rischio di non autosufficienza. Il successo riscontrato dalle sottoscrizioni mi sprona a tornare sul tema segnalando una nuova opportunità.

In Italia abbiamo fortunatamente una aspettativa di vita molto lunga, ma gli imprevisti legati alla perdita della salute non sono legati soltanto all’invecchiamento: possono riguardare chiunque e nascere a seguito di infortuni, incidenti e gravi patologie, oltre al deterioramento delle capacità cognitive.

La soluzione resta dunque una soltanto: pensare alle soluzioni oggi per la serenità di domani!

You Well di MetLife ti protegge nel caso di insorgenza di numerose malattie gravi, importanti e frequenti come cancro, infarto, ictus, Parkinson, malattia dei motoneuroni e SLA.

Nell’eventualità di diagnosi di una di queste malattie, puoi beneficiare di una somma importante da utilizzare per tutte le necessità derivanti dalla situazione (esami medici urgenti, viaggi, terapie, assistenza, lavori in casa, spese correnti) senza necessità di documentarle.

Puoi assicurarti se sei residente in Italia ed hai un’età tra 18 e 65 anni. Se sei già titolare di altri prodotti assicurativi (ad esempio una polizza rimborso spese mediche o una TCM - temporanea caso morte) You Well integra perfettamente le polizze in tuo possesso, offrendoti uno strumento in più per curarsi e tutelare te stesso ed i familiari.

La somma pagata è fissa per ogni tipologia di malattia e puoi sceglierla al momento della sottoscrizione della polizza, partendo da 50.000 fino a 250.000 euro. Viene pagata per intero alla diagnosi e non è vincolata alle spese per le cure.

Non hai obblighi di durata e puoi tenere la polizza per il tempo che ritieni necessario, sapendo subito quanto spenderai. Nella maggior parte dei casi basta rispondere ad alcune domande sul tuo stato di salute. Nei casi di somme assicurate più elevate, sono necessarie dichiarazioni del medico o referti di esami clinici.

Il prezzo dipende dalla tua età, dalla somma da assicurare e se fumi o meno. Puoi scegliere la frequenza di pagamento più comoda per te, senza costi aggiuntivi.

Insomma, con You Well di MetLife non rischi di trovarti impreparato di fronte agli imprevisti riguardanti la salute e puoi contare sulle risorse economiche necessarie per affrontare al meglio il momento difficile.

Per me come Broker, come per le Compagnie che offrono servizi assicurativi, tutelare le persone nei loro interessi primari della vita quotidiana resta la priorità professionale: a maggior ragione in questo caso particolare, ispirato al prendersi cura delle esigenze dei clienti nel momento dell’insorgenza di gravi malattie.

Ti invito a contattarci in caso di richiesta di qualunque chiarimento e approfondimento. Steffano Assicuratori è a tua disposizione!

A presto

123MILA LE AUTO RUBATE NEL 2023

Nel 2023 i furti di auto in Italia sono stati il 5% in più rispetto al 2022 e sono avvenuti, soprattutto, nelle regioni del Centro e del Sud Italia, con i Suv che hanno superato il 50% del totale.
Questa in sintesi una situazione che si presenta comunque allarmante visto che nonostante le difese tecnologiche e l’impegno delle Forze dell’Ordine, l’escalation continua anno dopo anno.
I dati sono stati elaborati dal leader degli antifurti satellitari e del recupero auto LoJack, prendendo in considerazione gli oltre 550.000 dispositivi installati a bordo delle vetture in circolazione sulle strade italiane.
Quattro le regioni a bollino rosso, con dimensioni uniche a livello europeo: Campania (quasi 1 furto su 3 avviene qui), Lazio (24%), Puglia (20%), Lombardia (14%). La Fiat Panda è la più rubata, segue Fiat 500, Citroen C3, Lancia Ypsilon, Smart Fortwo. Le prime 4 vetture in effetti sono stabili anche ai vertici delle vendite del nuovo. Per i Suv invece il primato negativo è detenuto da Toyota RAV4, seguita da Toyota C-HR, Fiat 500X, Jeep Renegade e Peugeot 3008.
Cosa ci si aspetta per il 2024? Purtroppo un aumento del fenomeno: le difficoltà di trasporto nell’area del Mar Rosso sta già portando una carenza di componenti e ricambi sul mercato. Da qui la possibilità di furti di vetture nelle città che potrebbero riguardare anche solo singoli pezzi delle macchine.

DANNI SUBITI E ARRECATI: ANCORA UN FENOMENO IN CRESCITA NEL SETTORE AUTO

Urti, atti vandalici, tentativi di scasso: nel 2023 il 40% degli automobilisti italiani è stato colpito da questo fenomeno. I dati, che emergono da una ricerca di Facile.it, sono evidenti: su quasi 41 milioni di veicoli circolanti, oltre 16 milioni di italiani si sono trovati con l’auto danneggiata dopo averla lasciata parcheggiata.
Sorprende che nel 70% delle situazioni la causa dei danni sia stato l'urto di un altro veicolo, mentre in oltre il 25% il danno è derivato da un atto vandalico e nel 12,4% da un tentativo di furto del veicolo o di oggetti contenuti in esso.
Alla domanda “come ha provveduto a pagare il danno?” quasi il 43% ha risposto di aver lasciato l'auto danneggiata senza ripararla (il 53,5% tra i 45-54enni). In quasi 1 caso su 3 (32,9%), invece, il danneggiato ha pagato di tasca propria, non avendo una polizza che lo tutela tipo una kasko completa, la copertura contro atti vandalici o quella furto e incendio.
Gli italiani, però, non solo si sono visti danneggiare la propria auto, ma hanno causato a loro volta dei problemi agli altri automobilisti. Sono più di 3 milioni e mezzo (9%) gli individui che hanno ammesso, in fase di manovra o parcheggio, di aver urtato un’altra vettura senza che il proprietario fosse presente. Altra domanda spinosa: “una volta urtato un altro veicolo cosa ha fatto?”. Risposta: 7 su 10 si sono comportati in maniera corretta, attendendo il proprietario del veicolo o lasciando un biglietto con i propri contatti; circa il 22% invece è andato via senza lasciare alcun riferimento.

ULTIMI DATI SULLA CYBERSICUREZZA IN ITALIA

Nel primo semestre 2023 sono stati rilevati 1.382 incidenti gravi, in crescita dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (dati Clusit: Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica). In Italia questo inasprimento è ancora più accentuato, con 132 attacchi subiti nel primo semestre del 2023 (+40% sul 2022). Il 74% delle grandi organizzazioni italiane ha rilevato un incremento dei tentativi di attacco subìti e il 12% ha avuto conseguenze tangibili derivanti da un incidente informatico.
In questo contesto, cresce l’interesse delle aziende italiane per la cybersecurity, che si conferma la principale priorità di investimento nel digitale tra le imprese, sia grandi che PMI.
Il 62% delle grandi organizzazioni ha aumentato la spesa, ma l’Italia (con un mercato della cybersicurezza che vale 2,15 miliardi di euro) resta ultima tra i Paesi del G7 per rapporto mercato/PIL.
Le aziende più piccole faticano a tramutare questo interesse in investimenti concreti, a causa delle risorse limitate e dell’assenza di un’offerta di mercato che vada incontro alle loro specifiche esigenze. La spesa sostenuta dalle grandi imprese rappresenta infatti oltre tre quarti del mercato.
Oltre al cybercrime, assumono crescente rilevanza le azioni di hacktivism (attacchi con matrice ideologica) che costituiscono l’8% del totale degli attacchi a livello globale e il 30% a livello italiano. Guardando alle tecniche di attacco, in Italia gravano più che a livello internazionale gli incidenti di social engineering (14% contro l’8,6% globale). Tra le altre tendenze si denota l’aumento degli attacchi di tipologia supply chain, che si propagano a cascata tra fornitori e clienti.
Infine, emerge un legame sempre più stretto tra gli attacchi informatici e le tecnologie che sfruttano algoritmi di Artificial Intelligence.

DAL 19 MARZO IL PODCAST IVASS PER CAPIRE IL MONDO ASSICURATIVO

Si può ascoltare un podcast in metro, andando a scuola o al lavoro, passeggiando o facendo ginnastica; e non ci sono limiti di età. Con questa iniziativa di IVASS (una serie di dieci podcast intitolata "Te lo assicuro!") non ci sono più “scuse” per entrare nel mondo assicurativo e capirne meccanismi e funzionamenti, con l’obbiettivo di recuperare il gap esistente tra l’Italia e gli altri Paesi europei.
L'Authority ha reso disponibili il 19 marzo i primi due podcast (della durata di circa otto minuti) accessibili da tutte le principali piattaforme: Audible, Apple Podcast, Google Podcast, Spotify, Spreaker, Amazon music. Il formato è molto discorsivo: conduce l'attrice Orsetta Borghero con interviste ad esperti dell'Authority e con molti aneddoti.
Nella prima puntata Luigi Federico Signorini, presidente IVASS e direttore generale della Banca d'Italia spiega come funziona un'assicurazione e il principio mutualistico e a racconta cosa fa l’Istituto e quali azioni mette in campo per la tutela del consumatore. Ogni puntata sarà dedicata ad un tema: RC auto, polizze Vita, infortuni e malattia, responsabilità civile, prodotti legati a mutui. Infine ci sarà un capitolo su come difendersi dalle truffe.
IVASS, impegnata nella divulgazione tramite nuovi canali, aveva già rafforzato nel tempo la presenza sui social con una pagina Linkedln e con l'account Instagram "Ivassocial".

AXA E ZURICH RILANCIANO IL COMPARTO ASSICURATIVO IN BORSA

Il colosso assicurativo francese Axa ha raggiunto i suoi principali obiettivi di redditività nel 2023.
Ha conseguito un risultato operativo di 7,6 miliardi (+5% sul 2022), trainato principalmente dal comparto Danni (+14% a perimetro comparabile) e Vita e Malattia (+1%), che hanno compensato la flessione nel risparmio gestito (-9%). L'utile netto si è attestato a 7,18 miliardi (+8%), inferiore tuttavia alle stime degli analisti che puntavano a 7,47 miliardi.
La raccolta premi ed altri ricavi ha totalizzato 102,7 miliardi, contro un consensus di 101,7 miliardi, trainata dal Danni (+5% a 53 miliardi), mentre Vita e Malattia (-3% a 48 miliardi) e gestione del risparmio (-2%) hanno segnato il passo.
Il combined ratio è migliorato di 4,2 punti percentuali al 93,2% (mentre gli analisti puntavano al 92%). 

Alla fine del 2023 la Solvency II si attestava al 227%, in aumento di 12 punti percentuali su base annua e il rapporto di indebitamento è sceso di 1,4 punti, al 20,3%. Positivi anche i risultati di Zurich (+2,6% a 459 franchi svizzeri) che ha registrato un utile netto a 4,35 miliardi di dollari (4 miliardi di euro) mentre l'utile operativo ha battuto tutte le stime attestandosi a 7,4 miliardi di dollari (6,8 miliardi di euro). L'indice di solvibilità si attesta al 233% e il combined ratio del ramo danni e infortuni al 94,5%.
I conti e il piano strategico di Axa sommati ai risultati positivi di Zurich rilanciano il settore assicurativo in Borsa. Con l'indice del comparto che ha guadagnato e con Generali che ha chiuso in progresso a circa 22 euro, avvicinandosi a prezzi che non vedeva dal 2008.
Anche Unipol ha proseguito la corsa innescata dall'annunciata operazione di accorciamento della catena, archiviando le contrattazioni di ieri in rialzo a oltre 7 euro.

POLIZZE VITA GREEN: QUALCHE DISOMOGENEITA’ E CONFUSIONE

IVASS ha condotto un’indagine a campione su 106 prodotti Vita sostenibili, selezionati da 18 Compagnie, partendo proprio dal nome commerciale delle polizze, per la presenza dei termini "verde", "sostenibile", "etico", "responsabile" (e rispettivi omologhi inglesi) o l'ormai famoso acronimo ESG (Environmental, Social, Governance). Si tratta di un “panel” di 106 polizze per oltre 1,1 milioni di contratti e una raccolta premi di circa 48,8 miliardi di euro dall'inizio della commercializzazione.
L’obbiettivo dell’Istituto è stato di “intercettare eventuali pratiche in cui le affermazioni, le dichiarazioni, le azioni o le comunicazioni relative alla sostenibilità non riflettono in modo chiaro ed equo il profilo di sostenibilità” sottostante al prodotto.
Ebbene circa il 92% delle 106 polizze segnalate sono classificate "light green" (ossia aventi le caratteristiche previste dall'articolo 8 della Sustainable Finance Disclosure Regulation o SFDR).
La maggior parte delle polizze sostenibili è di tipo cosiddette multiramo (45% del campione), seguite dalle unit-linked (29%) e dalle polizze rivalutabili (25%).
La buona notizia è che non ci sono casi di “greenwashing”, ovvero di prodotto ESG solo “di facciata”. Tuttavia la disomogeneità nella classificazione dei prodotti e la documentazione precontrattuale rendono difficile per il cliente comprendere le caratteristiche di sostenibilità della polizza.
La Compagnie ricorrono infatti a società esterne per la selezione degli investimenti con caratteristiche di sostenibilità: tali società hanno propri rating e non risulta esservi un rating costruito secondo metriche condivise.

LE COMPAGNIE ASSICURATIVE: IL LORO RUOLO IN PROSPETTIVA

E’ stato molto interessante apprendere da una intervista a Le Figaro il pensiero di Thomas Buberlm, CEO di Axa, sull’atteggiamento che a suo avviso dovranno avere le Compagnie nell’affrontare le sfide assicurative di un domani molto prossimo.
Partendo dal presupposto che la magnitudo dei rischi globali sta aumentando, il punto di vista è che l’assicurabilità di tutti i rischi è possibile, ma a determinate condizioni.
“Dovremmo ispirarci allo spirito militare” afferma il CEO di Axa. “Come assicuratori, dobbiamo aiutare le aziende a pianificare gli scenari e consentire loro di adattarsi ai nuovi rischi, perché inevitabilmente alcuni, come i disastri naturali o gli attacchi informatici, si materializzeranno”.
In primo luogo con l’attuazione di misure di prevenzione, cosa che comporta che il cliente deve impegnarsi attivamente affinché il danno sia limitato.

In questo le Compagnie devono offrire degli strumenti, per diventare partner nell’adattamento ai rischi.
Inoltre, sarà necessario inventare nuovi partenariati pubblico-privato: un nuovo contratto sociale in cui gli Stati non dispongono più degli stessi mezzi finanziari del passato e in cui assicurare significa contribuire alla coesione sociale.
“Dobbiamo andare oltre il nostro ruolo di pagatori al momento del disastro… Senza questo, avremo difficoltà a offrire, di fronte a determinati rischi, un’assicurazione a un prezzo ragionevole” ha affermato Thomas Buberlm, delineando un possibile ruolo delle Compagnie in una prospettiva comunque vicina.
In sintesi quindi: tutti i rischi sono assicurabili ma occorre maggiore prevenzione per evitare che le tariffe diventino inaccessibili.