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Rassegna Stampa di Steffano Assicuratori

LUGLIO 2023 · n. 07

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Dr. Marco Steffano
Amministratore Unico

LA CHIAREZZA PREMIA

In tutti questi anni (e sono ormai parecchi!) in cui ho svolto la professione di Broker, uno dei punti più critici del rapporto con i Clienti è stato quello della “decodifica” dei contratti assicurativi.
Il linguaggio, i vocaboli, la struttura delle frasi e l’articolazione dei contenuti sono sempre stati complessi, pesanti, eccessivamente tecnici e farragginosi. Col risultato di non facilitare il ruolo del consulente e di non far apprezzare fino in fondo all’assicurato la tutela, la protezione, i vantaggi che riceve dalla loro sottoscrizione.
Negli ultimi anni si è detto e scritto molto, a proposito della necessità di migliorare questo aspetto dei testi delle polizze, ma a mio avviso si è fatto abbastanza poco. In questo senso condivido totalmente il contenuto di un articolo di “Insurance Daily” a cura di Maurizio Hazan e Sara Calì, che ho letto recentemente con molto interesse. Così come apprezzo il workshop tenutosi il 26 giugno scorso presso la sede dell'Ivass, in cui il tema è stato ripreso per esaminare i risultati ottenuti in questi ultimi anni e valutare lo stato dell’arte.
Invero qualche passo avanti è stato fatto, ma l’obbiettivo certamente non si può considerare raggiunto. Lo conferma anche un’indagine di Lpc Research che ha esaminato 30 garanzie infortuni (stand alone o multirischio) di 30 imprese di assicurazioni corrispondenti a circa l'80% in termini di raccolta premi per ramo. Risultato: la maggior parte delle polizze risulta eccessivamente complessa anche per target con istruzione superiore (figuriamoci per un utente meno preparato).
Perché, come giustamente si osserva, una comunicazione contrattuale più semplice ha degli effetti virtuosi, crea maggiore fiducia tra le parti ed è propedeutica a ridurre reclami e conflitti. Oltre a contribuire a “fare cultura” a livello di materia assicurativa.
Si parla infatti di “mutualità assicurativa” proprio per intendere (come concludono gli autori dell’articolo) che “i distributori sono chiamati a sempre maggiori impegni di trasparenza e lealtà verso gli assicurati, parti deboli del rapporto”, ma simmetricamente “gli stessi assicurati devono essere a loro volta collaborativi e corretti, nel rispetto non solo delle loro controparti professionali, ma della sostenibilità dell'operazione assicurativa”.
La filosofia di Steffano Assicuratori è incentrata su una profonda conoscenza delle problematiche di ciascun Cliente per essere davvero risolutivi in ogni situazione, confezionando “soluzioni pensate su misura”. E tutto questo per forza deve passare attraverso la massima chiarezza delle polizze perché anche da qui emerge tutto il nostro spirito consulenziale.
A presto

L’IMPATTO DELL’AI NEL MONDO ASSICURATIVO

Si parla molto oggi di intelligenza artificiale. Ma che impatto può avere nel mondo assicurativo?
La risposta è: altissimo! Basta fare alcuni esempi: questa tecnologia consentirà di proteggersi meglio dai rischi, dotando per esempio le abitazioni di sensori antifurto, sviluppando automobili a guida autonoma o gestendo velocemente una gran mole di dati sui clienti. Tutte queste applicazioni permettono di coprire meglio i rischi collegati alle polizze, e di aumentare anche la competizione tra le compagnie.
Una recente ricerca condotta da EY in collaborazione con Italian Insurtech Association rileva però che non tutti i player assicurativi sono consapevoli di questa rivoluzione ormai alle porte, ovvero che, seppure consapevoli, le compagnie non riescono a mettere in campo le necessarie innovazioni.
Ben il 44% degli intervistati da EY considera ad esempio l'intelligenza artificiale generativa (quella tecnologia che sta alla base della tanto discussa Chat GPT e che è in grado di creare vari tipi di contenuti) come la tecnologia emergente con maggiore capacità di applicazione nel settore assicurativo. Tuttavia la metà delle compagnie intervistate non l'ha ancora adottata all'interno del proprio business e soltanto il 7% dice di aver raggiunto un grado di maturità avanzata nella sua implementazione, principalmente per la gestione dei sinistri.
La principale barriera nell'adozione di tecnologie emergenti, secondo l'indagine, è la mancanza di competenze tecniche adeguate: II 70% delle compagnie infatti, ritiene che l'avvento di queste nuove tecnologie imponga una qualificazione o riqualificazione di tutto il personale, ovvero di trovare nel mercato del lavoro le competenze giuste.

EVENTI NATURALI, SOLO IL 16% DELLE AUTO È ASSICURATO

Le immagini dei danni provocati dal maltempo a Milano, in Emilia ed in moltissime altre aree a livello nazionale, complici la caduta di molti alberi o rami, le esondazioni, le grandinate, mette in primo piano anche il problema del coinvolgimento delle nostre automobili negli eventi atmosferici.
I dati Ania relativi al 2022 rilevano che su un parco di circa 44 milioni di veicoli circolante, appena 7 milioni di auto sono assicurate contro eventi atmosferici naturali e contro gli atti vandalici: il 16%, meno di due vetture su dieci.
Circa 10 milioni di vetture sono protette con garanzie accessorie, come la rottura dei cristalli (9,9 milioni), il furto (9,7 milioni) e l'incendio (9,7 milioni): paradossalmente però, messe assieme, valgono appena il 33% dei danni liquidati lo scorso anno, 1,8 miliardi, legati alla componente volontaria delle polizze.
I soli sinistri correlati agli eventi atmosferici e agli atti vandalici rappresentano invece ben il 44,4%.
Sempre guardando i dati Ania lo scorso anno sono stati liquidati circa 800 milioni di euro di sinistri legati a eventi atmosferici, in assoluto la cifra più elevata di tutte le garanzie accessorie: 322 milioni per il furto, 21 milioni per l'incendio, 418 milioni per la Kasko e 240 milioni per la rottura dei cristalli.

“ADOTTA UNA STRADA”, PREVIENI GLI INCIDENTI

Del 15 luglio al 10 settembre l’iniziativa della Fondazione Ania, in collaborazione con l’arma dei Carabinieri, "Adotta una Strada" mette in campo controlli rafforzati, soprattutto nei fine settimana e nei giorni di esodo contraddistinti da traffico intenso. Oltre ai controlli, verrà svolta un’attività di prevenzione e sensibilizzazione verso la guida in-stato di ebrezza, ed una promozione di una nuova e più ampia cultura del rispetto delle regole della strada.

Scopo fondamentale dell'iniziativa è ridurre il numero e la gravità di incidenti stradali su alcune delle arterie più pericolose d'Italia, arrivando a coprire quasi 2000 chilometri distribuiti in nove Regioni italiane.
“Adotta una Strada” si conferma ogni anno come un’iniziativa di primaria importanza nell’ambito della sicurezza stradale. Nelle sette edizioni fin qui svolte sono stati controllati complessivamente oltre 150mila veicoli e oltre170mila persone, con 35mila conducenti sottoposti alla prova dell’etilometro.

RUOLO DA LEADER NELL’ASSET MANAGEMENT PER GENERALI

Con le due operazioni annunciate all'inizio di luglio il gruppo Generali si espande a livello globale sul fronte dell'attività di asset management.
La prima è l’acquisizione strategica di Conning e le sue controllate che sono tra le principali società di asset management a livello globale dedicate alle compagnie assicurative e ai clienti istituzionali.
Salgono così a 650 i miliardi di euro i fondi gestiti da Generali che dopo l'acquisizione di Conning è passata dal 13° al 9° posto tra gli asset management europei. Inoltre l'acquisizione permetterà al colosso italiano delle assicurazioni di estendere le proprie attività anche negli Usa dove Conning e le sue controllate sono tra le principali società di asset management (terzo operatore privato).
“Questa operazione – ha commentato Carlo Trabattoni, Ceo Asset & Wealth Management di Generali - ci rafforza come distributore leader a livello mondiale di soluzioni di investimento diversificate, con nuove competenze dedicate alle compagnie assicurative e ai clienti istituzionali.”
La seconda operazione è invece l’avvio di una partnership di lungo termine con un gigante asiatico della finanza. La partnership con Cathay Life è infatti propedeutica all'espansione verso il mercato asiatico.

CARA AUTO O CARO AUTO?

Nei giorni scorsi è arrivata la conferma. L'Rc auto si fa sempre più salata e il prezzo medio sale a 368 euro nel 1° trimestre 2023, in crescita del 4% su base annua. È vero però che l'incremento è inferiore al tasso di inflazione (+7,6% su base annua) e il premio medio resta al di sotto dei valori osservati nel periodo pre-pandemico (406 euro nel 2019).
L'incremento dei prezzi ha comunque interessato tutte le province italiane, con diversa intensità: le variazioni più elevate si registrano a Roma (+8,0%), Massa Carrara (+6,0%) e Sassari (+5,9%).
Il Codacons tuttavia non ci sta e commentando i dati forniti dall'Ivass osserva che mentre il costo delle polizze sale rispetto allo scorso anno il numero di incidenti sulle strade si è fortemente ridotto.
Ma non è finita, perché agli atti c'è da mettere anche il secondo balzo consecutivo per le quotazioni dei prodotti raffinati, che sta portando a un nuovo giro di rialzi sui listini dei maggiori marchi. Poco mosse le medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa, con un lieve rialzo per le pompe bianche e la benzina in modalità “servito” che tocca quota 2 euro/litro. E con il Brent sopra gli 82 dollari per la prima volta da aprile. Eni ha aumentato di due centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio; Tamoil invece un centesimo al litro sulla benzina.
Carburanti a parte, una piccola nota personale di questi giorni per un viaggio di lavoro da Milano in Toscana. Autostrade circa 70 euro andata e ritorno; sosta in autogrill per un panino e una bibita per due persone circa 50 euro andata e ritorno. Il caffè l’abbiamo saltato.

IMPRESE ED ASSICURAZIONI: ALLOCARE RISORSE PER INVESTIRE E ACCANTONARE

Le polizze assicurative possono essere uno strumento utile dove allocare risorse e liquidità con finalità di investimento, tutela del patrimonio e accantonamento come fondo previdenziale da cui poi attingere per versare il TFR ai dipendenti.
Le imprese infatti possono “giocare” sui diversi tipi di assicurazioni per raggiungere i loro diversi obbiettivi di tutela: le polizze Vita RAMO I per accumulare capitale a scopi previdenziali, così da garantire all'assicurato e/o alla sua famiglia una rendita, garantendo il rischio dell'evento morte o malattia o semplicemente una età avanzata; le polizze di Investimento RAMO III che presentano una scadenza o un valore di riscatto (ma attenzione perché tale scadenza o valore di riscatto è esposto, in tutto o in parte, alle fluttuazioni del mercato); ed infine le polizze Miste MULTI-RAMO che uniscono le due tipologie sopra indicate.
Ovviamente, in modo oculato, le imprese devono essere attente principalmente a 3 aspetti.
Il primo è il reale tipo di polizza in cui sta investendo, senza farsi fuorviare: ad esempio, le polizze a “capitale protetto” hanno come obiettivo la protezione del risparmio e con tecniche di investimento prudenti, ma non danno nessuna garanzia che il capitale investito non subisca perdite.
Il secondo è la struttura dei costi e delle commissioni, sia upfront che recurring, che possono variare dal 1,5% al 4% del valore complessivo dell'investimento.
Il terzo ed ultimo è l’aspetto dei meccanismi di restituzione delle somme versate: ad esempio eventuali clausole di riscatto non automatico che prevedono oneri sull'assicurato nel richiedere la prestazione pur dovuta, oppure che fissano presupposti per far sorgere il diritto al riscatto, come avviene per il pagamento di un certo numero minimo di annualità.

LA VECCHIAIA COME CAT-NAT INDIVIDUALE

«Il tema della Long Term Care ha una chiara rilevanza sistemica poiché la non autosufficienza ha tutte le caratteristiche di una "catastrofe naturale individuale" non molto dissimile, nei suoi effetti dirompenti, dalle catastrofi naturali globali di origine ambientale: simile la rilevanza, simile l'impatto aggregato sulla collettività, simile l'esposizione e la sotto-copertura di cui soffrono le famiglie italiane, simile lo strumentario tecnico e regolamentare che potrebbe essere messo in campo, in modo sistemico, per alleviare il problema».
Con queste parole molto forti il Consigliere Ivass Riccardo Cesari ha parlato ad un Convegno del tema dell’invecchiamento della popolazione e delle sue ripercussioni negative sul welfare se non vengono messe in campo politiche e strategie idonee.

Quindi non solo alluvioni, terremoti e siccità, ma anche l’invecchiamento. A preoccupare infatti è il rischio longevità: la vita media si allunga e con essa si registra un aumento, ovvio, delle malattie degenerative e croniche e anche del numero degli individui non più autosufficienti.
La soluzione potrebbe arrivare da un sistema di partenariato tripartito, Stato-imprese-terzo settore, con prestazioni ben definite, economicamente sostenibili e qualitativamente controllate, che potrebbe dare una soluzione strutturale al problema della non autosufficienza, ha spiegato Cesari. Tale sistema misto pubblico-privato si baserebbe sull'approccio mutualistico della contribuzione e della copertura, per venire incontro all’esigenza di LTC di tutta la popolazione italiana.

NUOVE TECNOLOGIE E STABILITÀ DEL SISTEMA FINANZIARIO-ASSICURATIVO

Il futuro dei servizi finanziari in Europa si gioca su innovazione e digitalizzazione, con l'ascesa di tecnologie in grado di modificare drasticamente modelli di business e scenari competitivi. Da una parte gli intermediari sono spinti sempre di più a utilizzare nuovi strumenti per offrire servizi più efficienti e competitivi, dall'altra i consumatori sono sempre più avvezzi a utilizzare applicazioni e piattaforme digitali, mentre le istituzioni pubbliche e le authority sono impegnate a studiare le innovazioni per garantire la stabilità finanziaria e proteggere i risparmiatori.
Tra criptoasset, cloud computing, open banking, intelligenza artificiale e machine learning, tecnologie di registro distribuito (Distributed ledger technologies, o DIt) alcune di queste soluzioni sono in grado, se non inquadrate e implementate correttamente, di mettere a rischio la stabilità del sistema finanziario.
Mentre la macchina legislativa Ue continua ad aggiornare le normative su questi servizi digitali, e le istituzioni lavorano all'effettiva implementazione delle innovazioni, Bankitalia è in prima linea su due fronti: l'implementazione di una serie di strumenti “facilitatori di innovazione”, e la promozione del dialogo con tutti gli stakeholder per condividere good practice e standard comuni.
Il set di facilitatori di innovazione si compone in particolare di tre differenti iniziative: il FinTech Channel, Milano Hub e la sandbox regolatoria.
Il primo è il canale attraverso il quale gli operatori possono dialogare facilmente e informalmente con la Bankitalia, presentare progetti nei settori dei servizi finanziari e dei pagamenti, basati su tecnologie innovative, o proporre soluzioni tecnologiche destinate alle banche e agli intermediari finanziari.
Milano Hub è il centro dell'innovazione creato per sostenere l'evoluzione digitale del mercato finanziario e favorire l'attrazione di talenti e investimenti.
La sandbox regolatoria è un ambiente controllato, in cui entità sotto supervisione e operatori fintech possono testare prodotti e servizi innovativi nei settori del banking, delle assicurazioni e della finanza per un periodo limitato di tempo.