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broking news
Rassegna Stampa di Steffano Assicuratori

APRILE 2017 / 04

 

SCENARI FUTURI INEDITI CON LA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA

La distribuzione assicurativa tradizionale, con agenti e broker, è destinata a cambiare anche a seguito della direttiva europea IDD (in vigore dal 23 febbraio scorso) e occorre capire bene come. Grazie alla direttiva si amplia infatti la platea dei soggetti interessati: non è una battuta, ma anche i tabaccai potranno vendere polizze assicurative. La domanda che molti intermediari si pongono è dunque: le regole saranno davvero uguali per tutti? E i soggetti non vigilati (vedi i tabaccai) potranno vendere prodotti complessi? Il legislatore ha creato un distinguo tra le varie figure puntando sul concetto di “consulenza”, ma ha preso a riferimento un modello di consulenza tipica del settore finanziario che è stato calato un po’ a forza su quello assicurativo. Insomma, non mancano i dubbi e le perplessità su una direttiva che, secondo la lingua originale, impone agli intermediari di operare “honestly, fairly and professionaly”. Il primo e l’ultimo avverbio sono di chiara interpretazione, quello centrale è stato tradotto con “imparziale”: e anche questo ha generato una diatriba perché la traduzione è stata giudicata impropria e fuorviante. Staremo a vedere.

 

GUIDA AUTONOMA E HACKER: CAMBIERA’ LA RC

Le autovetture a guida autonoma sono il futuro, molto prossimo, della mobilità. Il fatto che non avranno conducente ma solo passeggeri non muta lo scenario assicurativo delle necessità di coprire con una polizza RC il veicolo. I bug o i cyber attacchi al sistema informatico dell’automobile potrebbero mettere in crisi l’intelligenza artificiale che conduce il mezzo, esattamente come interferiscono con i PC casalinghi, l’home banking, i sistemi sanitari e tutto quanto collegato a reti-dati non adeguatamente protette. Le polizze quindi dovranno cambiare copertura assicurativa includendo tutti gli attori che utilizzano la strada e inserendo anche i rischi informatici, oltre che le figure che concorrono a creare il sistema (municipalità, aziende di servizi, eccetera). Nel futuro la RC dovrà essere sicuramente pagata, ma il premio sarà più contenuto grazie alla riduzione di incidenti e costi sociali che ricadranno sulla collettività.

 

BROKER, PUNTARE SULLA SPECIALIZZAZIONE

In una recente tavola rotonda si è fatto il punto sul mondo dei Broker a livello europeo. In Europa il numero di Broker tra il 2008 e il 2014 è aumentato di oltre 13.000 unità, circa il 18%. In Italia nel 2016 (dati Aiba) hanno gestito 16,2 miliardi di euro, pari al 10,3% del mercato. Tutti dati significativi, che mantengono i valori precedenti alla crisi finanziaria, nonostante la complessità di un mercato che rispecchia le difficoltà del sistema produttivo italiano. La forza dei piccoli broker resta il radicamento e la conoscenza del territorio, piuttosto che la relazione personalizzata col cliente; quelli più strutturati a seconda delle dimensioni riescono anche ad ottenere prodotti/servizi specialistici o innovativi con le primarie compagnie. La chiave di volta resta comunque la consulenza e l’assistenza offerta a privati ed aziende: al centro deve esserci la consulenza, poi viene la polizza. Il mondo delle coperture assicurative è diventato una “commodity” e il valore aggiunto è proprio la consulenza. Concentrarsi sul core business e focalizzarsi sulle proprie specialità sono diventate le parole d’ordine dei Broker negli ultimi anni. Insieme a informatizzazione e digitalizzazione.

 

PORTALI DI AGGREGAZIONE DELL’OFFERTA: PRIMA COMPARO, POI COMPRO

Il consumatore prima passa sul web poi passa in banca o assicurazione. Il cliente inizia il processo decisionale prima attraverso la consultazione dei siti comparatori, i portali di aggregazione on line di offerte assicurativo/finanziarie. La Commissione Ue ne ha censiti ben 910, più 132 app, per l’84% gestiti da privati e che vengono utilizzati normalmente dal 40% dei cittadini europei almeno 1 volta al mese. L’IVASS ha calcolato che nel 2013 i preventivi on-line per la RC auto sono stati ben 13 milioni e i nuovi contratti stipulati on-line sono stati 550 mila; a conferma che i consumatori sul web prevalentemente si informano sul web e negli uffici di banche o assicurazioni si recano per finalizzare l’acquisto. La tendenza è positiva, resta il possibile risvolto negativo in tema di trasparenza delle informazioni e di possibile conflitto di interessi se il gestore del sito ha “rapporti privilegiati” con imprese presenti nella comparazione.

 

DIVERSIFICARE PER CRESCERE

Le compagnie assicurative possono diventare volano dell’economia reale attraverso il finanziamento alle imprese. Le riserve tecniche hanno raggiunto dimensioni importanti e sono impiegate per la maggior parte in titoli di stato e in obbligazioni. Ma se fossero destinate ad impieghi diversi, quali appunto investimenti per l’economia, soprattutto nelle PMI? Le assicurazioni sono un comparto sano, deve diversificare gli investimenti, monitorare i rischi e può indirizzare le risorse anche verso scelte di crescita del Paese. Fare credito resta un ruolo delle Banche, investire nelle PMI è un’altra cosa: come attraverso la “private equity” che favorisce la ricapitalizzazione delle imprese e l’affiancamento delle compagnie nelle gestione ottimizzata delle risorse finanziarie. Permane tuttavia una resistenza negli imprenditori ad accettare un controllo da parte delle Assicurazioni. Queste ultime un salto di mentalità lo stanno facendo, occorre che lo faccia anche la classe dirigente. Infine occorre anche che il settore pubblico faccia la sua parte, con politiche fiscali che incentivino il processo e la maggior trasparenza possibile in termini regolamentari.

 

TANTI IMMOBILI TURISTICI IN ASTA

Gli immobili venduti in aste giudiziarie aumentano, e anche se prevalgono le offerte di abitazioni (seguite da terreni e locali commerciali) crescono quelli legati al turismo. Sardegna, Campania, Puglia ma anche Val d’Aosta e altre piccole Regioni sono interessate al fenomeno. Se è vero che il settore dell’attività turistica si prevede che godrà di un trend in crescita, questo discorso potrebbe invogliare gli operatori del settore. Una volta rimessi in moto, alberghi o complessi turistici creano un buon volano sul territorio e sull’occupazione. Numerose sono comunque le vendite di case dedicate alle vacanze, in località turistiche, cosa che riguarda i risparmiatori non imprenditori. Altra faccia dello stesso fenomeno, che può creare interessanti opportunità.

 

RC AUTO A PREZZI STABILI

Nel 4° trimestre 2016 il premio medio per l’RC auto si attesta sui 420 euro ma il 50% degli assicurati paga 379 euro. L’IVASS rileva una situazione in cui la riduzione del premio si è attenuata e stabilizzata: - 4.4%, contro il -7,6% dell’anno precedente. Restano grandi diversità tra Napoli, la provincia coi prezzi più elevati e Oristano, ultima in classifica con 330 euro. Crescono nel comparto i contratti con l’installazione della scatola nera: + 19% nell’ultimo quadrimestre (che diventa + 50% a Caserta e Napoli).

 

RIPRESA LENTA, ANZI LENTISSIMA

I Manager italiani temono la crisi economica e la crescita lenta; quelli mondiali i danni alla reputazione o al marchio dell’impresa. Questa la diversa prospettiva tra Italia e il resto del mondo in tema della maggiore preoccupazione per le sorti dell’impresa. Una indagine condotta in 64 Paesi, intervistando 1.843 manager di aziende pubbliche e private, in 33 settori di attività, ha dato questa fotografia sicuramente significativa. Il Cyber Risk è al primo posto in USA (11° in Italia), mentre il rischio politico globalmente è entrato tra i primi 10 a seguito dell’escalation terroristica (in Italia solo al 33° posto). E per il futuro (prossimi 3 anni)? I manager italiani restano pessimisti proprio per la lentezza della ripresa; a livello mondiale lo “spauracchio” resta la crisi economica.

 

LE COMPAGNIE RIPENSANO IL MODO DI FARE BUSINESS

La trasformazione è iniziata. Le Compagnie oggi approcciano il business in un modo diverso. Non vogliono più avere col cliente un rapporto occasionale, determinato solo dal verificarsi di sinistri, ma ricoprire un ruolo di erogatori di servizi quotidiani, sfruttando le nuove tecnologie, riducendo i rischi e aumentando la soddisfazione di clienti. Nel 2016 la raccolta complessiva dei premi assicurativi si è attestata a quota 134 miliardi, in calo dell’8,8% rispetto al 2015, a causa della contrazione dei premi Vita (riduzione in molti casi guidata dalle stesse Compagnie) e dei premi RC Auto. Per tenere alta la redditività e la crescita serve appunto cambiare pelle. Gli investimenti in hi-tech per molte Compagnie sono già iniziati, perché restare legati ad un approccio tradizionale è ad altissimo rischio. Così come la comunicazione più semplice e chiara con il cliente è diventato un “asset”: gli italiani spesso avrebbero la liquidità per assicurarsi ma non lo fanno perché non capiscono bene vantaggi e caratteristiche dei prodotti. Basta valutare questo paradosso: più del 50% degli italiani ha la casa in proprietà, solo il 25% la protegge con polizze giuste, nonostante siamo un in territorio ad alto rischio calamità.